Staff:
Dr.
ssa Rosalba Giacco,
Dr.
Gennaro Clemente,
Contratti
di Ricerca: Dr.ssa
Lara Bruno (Contrattista)
Collaboratori
Esterni: Dr.
M. Mancini, Prof. G. Riccardi
L'attivita' scientifica e'
indirizzata prevalentemente allo studio:
- dell'effetto dei
carboidrati della dieta sul metabolismo
glico-lipidico postprandiale nell'
uomo,
- alla messa a punto di
metodiche non invasive per lo studio della
velocita' dello svuotamento gastrico
e
- all' identificazione di
marker metabolici precoci di sviluppo di
obesita'
Principali
temi di ricerca:
1)
Importanza della composizione bromatologica e della
struttura fisica degli alimenti sugli effetti
metabolici postprandiali e possibili meccanismi
dell' azione ipoglicemizzante delle fibre vegetali:
viscosita', fermentazione intestinale e struttura
fisica.
Si
e' potuto dimostrare che una identica quota di
carboidrati, consumata sotto forma di alimenti
diversi (ma di eguale composizione bromatologica),
determina risposte glicemiche nettamente
differenziate. Questi studi permettono di
classificare gli alimenti in base alla loro
risposta glicemica in alimenti a basso
indice glicemico ad esempio, pasta, riso
parboiled, gnocchi di patate, e ad alto indice
glicemico come pane, patate, freselle e
pizza (R.Giacco et al. Br J Nutr
2001).
Queste ricerche rappresentano una importante
innovazione concettuale giacche' hanno chiarito che
e' necessario caratterizzare gli alimenti ricchi in
carboidrati non solo da un punto di vista chimico
ma anche per le loro proprieta' fisiologiche.
Cio' consente di selezionare gli alimenti che
inducono effetti metabolici piu' favorevoli e di
individuare le tecnologie alimentari in grado di
preservare e potenziare le caratteristiche
degli alimenti che risultano piu' vantaggiose
per la salute dell' uomo. Per quanto riguarda i
meccanismi dell' azione ipoglicemizzante delle
fibre vegetali abbiamo dimostrato che la viscosita'
e' realmente capace di migliorare la risposta
glicemica postprandiale di un alimento solo
quando raggiunge livelli elevatissimi (es. alimenti
artificialmente arricchiti in glucomannano); quando
invece e' incrementata soltanto a livelli
fisiologici (simili a quelli
riscontrabili per gli alimenti naturalmente
ricchi in fibre) essa non e' capace di
influenzare la glicemia postprandiale (R.Giacco et
al., Diab Nutr Metab, 1998). La
fermentazione batterica, studiata
addizionando ad un pasto l'amido resistente (che
non e' viscoso ma come le fibre e' fermentato ad
acidi grassi a corta catena nel colon), riduce
significativamente la glicemia postprandiale; tale
effetto e' mediato da un incremento dei livelli
plasmatici di acetato (R.Giacco, G.Clemente et al.
Diab Nutr Metab, 1998). Un altro fattore e'
la struttura fisica; infatti le fibre
presenti naturalmente negli alimenti circondano i
granuli di amido riducendo l'accessibilita' da
parte dell'amilasi e rallentando quindi la
digestione. Questo potrebbe spiegare perche' gli
alimenti naturalmente ricchi in fibre riducono la
glicemia postprandiale contrariamente agli alimenti
arricchiti artificialmente in fibre solubili
(R.Giacco, G.Clemente et al. Nutrition
Rewievs 2003).
2)
Ruolo dello svuotamento gastrico sul metabolismo
glico-lipidico mediante ecografia
B-Mode.
Al
fine di valutare in maniera accurata la velocita'
di svuotamento gastrico si e' proceduto alla
validazione della metodica ecografica rispetto a
quella gold standard (scintigrafia) (G Clemente, M.
Mancini Giorn Ital Diab e Metab 2001.
I componenti della dieta che influenzano lo
svuotamento gastrico sono: stato fisico degli
alimenti (solido, liquido) e composizione in
proteine, carboidrati indigeribili (fibre) e
grassi. Gli studi da noi condotti hanno dimostrato
che sia le fibre che le proteine rallentano lo
svuotamento gastrico (G. Clemente, R Giacco et al:
Journal of Pediatric Gastroenterology and
Nutrition, 2001); per quanto concerne i
grassi, a parita' di contenuto in grassi del pasto,
la velocita' dello svuotamento gastrico e'
influenzata dalla aggregazione delle micelle di
grasso nell'alimento (G.Clemente, R Giacco et al.
Nutr Met Cardiovasc Dis 2003).
3)
Markers metabolici precoci di predisposizione
all'obesita'.
Abbiamo dimostrato che
soggetti sani normopeso, con familiarita' positiva
per obesita', sono piu'
insulino-sensibili e presentano una ridotta
ossidazione lipidica nella fase postprandiale
rispetto a soggetti normopeso con familiarita'
negativa per obesita' (R.Giacco, G.Clemente et. al.
IJO, 2003).
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