Mungitura:
a seconda delle dimensioni dell' azienda la mungitura puo'
essere meccanica in sala di mungitura e previo lavaggio
delle mammelle mediante getti di acqua tiepida, oppure
manualmente senza lavaggio. In genere e' praticata la doppia
mungitura.
Conservazione del
latte alla
stalla: viene
eseguita la doppia raccolta del latte ed il tempo che
intercorre tra la mungitura e raccolta e' inferiore ad 1
ora.
Trasporto del
latte: avviene
in bidoni o cisterne coibentate di varia
capacita'.
Stoccaggio e
conservazione della materia
prima: presso
il caseificio il latte della mungitura serale e' refrigerato
a 4° C fino al mattino successivo. Il latte del mattino
sosta non piu' di 1 ora a temperatura ambiente prima di
essere unito a quello della munta precedente e
lavorato.
Trattamento della
materia prima:
il latte e' pastorizzato a 70-72° C per 20 secondi o
termizzato nella caldaia di caseificazione a 65-68° C
per qualche minuto, e successivamente raffreddato alla
temperatura di coagulazione.
Trasformazione:
e' previsto l'impiego di sieroinnesto, con acidita' di
40-50° SH/100 ml, prodotto in caseificio conservando in
recipienti chiusi il siero della lavorazione del giorno
precedente. E' usato caglio liquido di vitello con titolo
medio di 1:10000.
Lavorazione in
caldaia: la
lavorazione in caldaie di acciaio inossidabile della
capacita' di 6-7 q nelle quali il latte, alla temperatura di
circa 36-38° C, e' addizionato di sieroinnesto (3-6/q)
fino ad una acidita' di 10°SH/100 ml. Sono quindi
addizionati circa 40ml di caglio per quintale di latte e la
coagulazione avviene in circa 10 minuti. Dopo 10-20 minuti
di rassodamento, il coagulo e' rotto una prima volta a
"croce" e poi ancora piu' a fondo fino a grani della
grandezza di cece. Dopo 15 minuti di sosta, la cagliata e'
ulteriormente ridotta a dimensioni di chicco di mais. La
massa e' cotta a 40-45° C per 10 minuti: a tale scopo
una parte del siero prelevata dalla caldaia mantenendo la
massa in agitazione con un bastone ("ruotolo").
Successivamente la cagliata depositata sul fondo matura
sotto siero a 30°C circa per 10-12 ore. Il tempo
globale di lavorazione in caldaia e' di circa 1 ora, esclusa
la sosta sotto siero.
Trattamento della
cagliata
estratta: la
cagliata matura, estratta manualmente, e' posta su tavolo
spersoio e sottoposta a successive prove di
filatura.
Filatura:
quando la pasta e' pronta per essere filata, viene tagliata
manualmente o co, tritacagliata il losanghe e poi filata
manualmente o con filatrici a bracci tuffanti, in acqua a
90-95° C. La filatura e' condotta in modo che la pasta
assorba la minore quantita' di acqua e, nella fase finale,
avviene in assenza di acqua di filatura: cio' permette di
ottenere una pasta molto compatta ed asciutta.
Successivamente si procede alla formatura che puo' essere
sia manuale che meccanica (formatrice a rulli) fino a
porzioni di pasta di forma sferoidale. In seguito i Cacetti
sono legati nella parte centrale con filo di rafia,
procurante una profonda strozzatura della forma che assume
una struttura della forma che assume una struttura quasi
bisferoidale, e rassodati in acqua corrente per 1 ora
circa.
Salatura:
e' effettuata una prima salatura in salamoia al 16-18% a
20°C per 2 Ore, ed una seconda in salamoia al 20-22 %
per circa 1 ora.
Stagionatura:
e' condotta in ambiente fresco e ben aerato per circa 2
giorni.
Note:
i cacetti possono essere sottoposti a farcitura ed
affumicatura. In tal caso la farcitura, costituita da
prosciutto crudo o olive verdi e peperoncino, viene
introdotta all' interno del Cacetto durante la fase di
formatura dei pezzi. La quantita' di ripieno varia da un
produttore all' altro.
I cacetti farciti sono
inoltre affumicati dopo la salatura, legandoli a coppia ed
appendendoli in locale apposito. Questa operazione si
protrae per 1 giorno a 40*50° C, bruciando paglia o
trucioli di legno.

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